domenica 13 dicembre 2009

INCUBI

Ovvio che sto parlando ancora con Gina!
Altrimenti come farei a sapere ciò che so!?
Fatto è che mi sta riconsiderando, con calma, nelle vesti del solito amico. Ma è pure maschiaccio? Forse aveva prima di tutto bisogno di parlare con qualcuno che avesse voglia di ascoltarla incondizionatamente. Ora si che è divenuta un'intervista, ma strana, domande che si pone da sola e risponde altrettanto da sola. Sembra di vedere qualcuno sotto altri occhi, sembra un delirio di uno schizofrenico, se non fosse molto cognitivo, o sembra che si stia faticosamente liberando da un incubo serissimo che, ogni tanto, la fa ancora svegliare col senso di soffocamento.
Non riconosce più gli scritti, ossìa, non si riconosce più negli scritti, se ne vuole liberare (e io che pensavo di fare incetta con il mio svoir faire, altroché) li vuole buttare via, non le interessa se vengono usati, pensa che siano addirittura stati scritti da qualcun'altro. Era lei si, ma una lei quasi sotto inospi, o sotto un'influenza dannosa per lei, malefica, che lei pensava salvifica. Dev'essere un bel casino il suo vivere di ora! (A proposito, ora la capisco anche, certo avrà bisogno di molto tempo per togliersi di dosso anni e anni di sdoppiamento.... Di accettazione di un ruolo che le è stato modellato addosso e lei ha solamente avuto l'impressione di essere il manovratore dei fili, mentre era il contrario). Che incubo! Forse anche io non vorrei più vedere niente di ciò che in passato scrissi sotto un effetto allucinogeno di un fungo velenoso con un nome di battesimo e le sembianze umane. Più che non dare peso, diciamo che se ne frega! Fortunatamente ora riesce a rileggerli e non riconoscersi. Merda che tristezza! Merda che momento di vitaccia deve aver passato. Ma non se n'era accorto nessuno? Lei dice che scriveva oltremodo volentieri e in privato, che la sua vita, da fuori, non sembrava cambiata. A LEI! Ma gli altri vedevano una persona diversa, sparata su qualche pianeta non pervenuto... Eppure... Ora è qui, abbattuta ma non sconfitta, a terra ma con le gambe funzionanti. Ci ha pure riprovato ma non è andata, ora mi ha dato spiegazioni e.. La capisco, le credo e scrivo io. Riporto gli incubi e i malanimi, le tristezze e i pochissimi momenti di gioia, che la facevano illudere di aver preso la preda. No era un tranello, una trappola da bosco, un trucco psicologico molto fine. Nemmeno sapeva di metterlo in atto... E qui avverto: IL BORDERLINE NON SA DI METTERE IN ATTO VESSAZIONI PSICOLOGICHE, GLI VENGONO NATURALI E D'ISTINTO, PENSA SBAGLIATO E CREDE SIA GIUSTO IL SUO COMPORTAMENTO. E LA PERSONA A FIANCO SOFFRE SENZA CAPIRE.... Terribile, non ti dai una spiegazione, quando l'unica possibile è questa: tu sei normale e ci resti male, l'altro non è normale e pensa sia giusto quello che fa e dice! E non ci resta mai male, ti cancella, ma pensa che tu lo stia facendo soffrire e ti incolpa. Che gioco al massacro! Ed è tutto vero, orribilmente vero, a leggerlo non ci si crede, ma il gravissimo è CHE E' VERO!
Altroché film dell'incubo! L'incubo, in questo caso, lo vivi senza saperlo e soffri, soffri e basta, non vivi qui, vivi in un'altra dimensione dove la sofferenza la fa da padrona anche mentre credi di divertirti!
Sarà difficile spiegarlo, ma per l'amor del prossimo, attenti e leggete. E' ripetitivamente vero!

1 commento:

  1. Altro che incubo..... seguo da un po' e questo è un film dell'orrore senza sangue. Mamma mia, continua.

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