domenica 29 novembre 2009

UN GRAZIE A SOS PSICHE

Sono ancora troppo sconvolto per fare un commento. Ma ringrazio i servizi che il Web ci mette a disposizione per informarci.
Facciamo tesoro dei consigli e delle informazioni presenti.
Isa mi ha dato la sentenza perentoria.
Il Disturbo di personalità Bordeline è più diffuso di quanto si possa pensare. Prima non lo si sapeva semplicemente perché gli studi su questo tipo di "patologia" (è veramente una malattia) non erano ancora alla luce di studi approfonditi.
Il DSM IV informa e si arricchisce ogni giorno. E' il manuale delle psicopatologie più diffuse. Ragazzi, per chi si scontra con queste persone, per chi le incontra, per chi si avvicina, per chi le conosce... Attenzione, grande attenzione. Parlerò di questo in un prossimo post. Con l'aiuto di Gina, che non lo aveva riconosciuto ed era caduta nella rete. Ecco perché ancora oggi è diffidente, cervellotica e.... Priva di fiducia. Vive ma non si lascia vivere da chi le sta vicino. Un altro mistero il cervello.... Uno sguardo sulle sue esperienze saranno più illuminanti.
Non ci posso ancora credere.
Ermes, Ugo, Furio!

ECCO LA DISGRAZIA CHE HA INCONTRATO GINA.

BORDERLINE
Descrizione


La descrizione del disturbo borderline di personalità non è affatto semplice. Trattandosi di un disturbo di personalità spesso grave, le persone che ne sono affette spesso non se sono a conoscenza e rifiutano di sottoporsi alle cure. Allo stesso modo chi entra in contatto intimo o stretto con una persona affetta da questo disturbo (parenti, amici, genitori, sposi, ecc.) finché non contattano un esperto non hanno la minima idea di ciò che comporta questo disturbo.Conseguentemente a molte persone che leggono queste pagine, l'intera descrizione può far addirittura sorridere per le situazioni che i pazienti borderline sono in grado di creare, oppure il lettore potrà scambiare il disturbo con un semplice stile di vita voluto; purtroppo "borderline" non significa tutto questo, né è riconducibile - come molti "esperti" dicono ad una sorta di disagio o incomprensione a livello familiare.
Informazioni importanti per i visitatori del sito non-BPDLeggendo le descrizioni del disturbo è possibile identificarsi con estrema facilità in alcune situazioni qui di seguito descritte. Il processo di identificazione deriva dal fatto che le persone comuni non affette da alcun disturbo di personalità hanno comunque una loro personalità ed in alcuni momenti difficili della loro vita possono esibire tratti di una o altra personalità.Tenete presente che il disturbo è connotato dalla presenza di cinque o più criteri elencati alla pagina dei criteri diagnostici secondo il DSM IV e che la quantità misurabile degli eventi e la ripetizione pressochè costante di alcuni comportamenti nel tempo distinguono la persona BPD da una persona non affetta da disturbo, anche se questa può presentare alcuni tratti borderline. Ogni disturbo di personalità deve essere diagnosticato solamente da un esperto.
Che cosa è un disturbo di personalità Un disturbo di personalità è un disturbo - più o meno grave - nella costituzione del carattere e nelle tendenze del comportamento della persona, che quasi sempre è associato ad una consistente disgregazione sociale e personale. Il disturbo di personalità tende ad apparire nella tarda infanzia o nella adolescenza e continua a manifestarsi nell'età adulta. E' perciò improbabile che la diagnosi di disturbo di personalità sia appropriata prima dell'età di 16 o 17 anni. Trattandosi di un disturbo di relazione, le principali aree di vita del paziente ne sono pesantemente influenzate, come ad esempio i rapporti interpersonali, amorosi, di amicizia, lavorativi.La vita della persona affetta dal disturbo é destinata a continui fallimenti nelle amicizie, ad amori distuttivi che terminano spesso in modo confuso, conflittuale, sofferto sia per il paziente che per il non-BPD.Una caratteristica dei BPD infatti é quella di stabilire relazioni interpersonali (di amicizia, amore, ecc.) estremamente arbitrarie - dove cioé l'altra persona deve sottostare a regole molto rigide ed inaccettabili, non deve criticare o deve essere a disposizione del BPD in modo pressoché assoluto. Inoltre il BPD - come nel caso dei pazienti affetti da disturbo di personalità assimilabile al gruppo delle personalità drammatiche attua comportamenti manipolatori per evitare l'abbandono o per attirare l'attenzione o suscitare compassione nel suo "salvatore".Nota importante: ogni persona affetta da un disturbo di personalità non è inquadrabile in uno schema diagnostico ben preciso, salvo rari casi. Infatti la maggior parte delle persone presentano tratti o caratteristiche (come le persone normali, d'altronde), riconducibili a più tipi di personalità. Quindi il BPD potrebbe essere una persona che presenta forti tratti borderline associati ad esempio a tratti di personalità narcisistica.
BPD e non-BPD: come questi ultimi vengono influenzati dal paziente Una persona che entra in stretto contatto con un BPD nel corso del tempo è soggetta a svariati comportamenti manipolatori. Normalmente il BPD attua sofisticate tecniche di manipolazione per farsi sostituire e declinare le responsabilità anche minime della vita. Per dirla in breve, come suggerito da un nostro lettore "le persone BPD mettono in mano tua l'intera loro esistenza e poi ti puniscono o incolpano violentemente se qualcosa non va".Si tratta di personalità molto complesse che hanno appreso queste tattiche manipolatorie probabilmente addirittura nell'infanzia o gioventù e a lungo andare le mettono in pratica nei confronti delle altre persone in modo ormai automatico senza porsi scrupolo o dubbio alcuno su ciò che stanno facendo.
Comprendere il disturbo borderline ed il BPDE' molto importante capire che le persone borderline, a causa delle tecniche apprese nel passato, si comportanto in un certo modo o sono propense alla manipolazione dei non-BPD senza cattiveria o volontà di attuare quanto stanno facendo. La cattiveria, in psicologia, è quell'atto voluto e premeditato attraverso il quale una persona vuol far del male ad un'altraSono caratteristiche tipiche dei BPD:
L'esibizione di automatismi di comportamento simili a qualche situazione che si è già svolta in precedenza, come ad esempio la ripetizione di frasi seducenti, l'utilizzo del proprio stato emotivo, di tecniche di seduzione molto convincenti o nello suscitare la compassione in persone soprattutto dell'altro sesso, ricalcando più o meno consapevolmente un copione (da cui la "recita", ovvero "personalità drammatica") già provato e sperimentato con successo nel passato.
I BPD hanno una forte capacità di comprendere al volo e di capire tra la folla (colleghi di lavoro, situazioni varie) quale è la persona più adatta da "agganciare" e sulla quale far presa emotivamente.
Stabiliscono relazioni affettive superficiali e fatue, che durano molto poco e tendono a mettersi nelle mani dell'altro per una forte necessità di protezione e bisogno, non perché provano sentimenti elevati (come ad esempio l'amore o l'amicizia in senso lato).
Tendono ad idealizzare la persona che si occupa di loro: lo status del non-BPD, prima visto come "salvatore" (o coinvolto in una varietà di ruoli: amante, amico, padre sostitutitivo, ecc.) passa da "benefattore" a persona "malvagia" nel giro di breve tempo e nel preciso istante in cui l'altro non presta l'attenzione dovuta ed immediata.
Hanno una scarsa empatia verso il prossimo - cioé non sono in grado di capire che anche l'altro deve o può esprimere dei bisogni, che può essere impegnato e non dare retta, che può soffire a causa di problemi personali
Non riconoscono assolutamente l'esistenza delle altre persone: gli altri vengono visti come soggetti che tendono a riempire la mancanza di autostima del paziente BPD, come "contenitori" dell'autostima: sono le persone che stanno a fianco del BPD a dare un senso alla sua vita.
Mancando il BPD di una precisa identità personale, esso cerca di trovarla negli altri, nei valori e cose altrui e di conseguenza...
la tendenza è di ottenere sempre attenzione da loro. Quando viene ottenuta questa attenzione che deve essere continua e costante nel tempo (mentre loro, i BPD non sono in grado di fornirla allo stesso modo) si formano dei rapporti interpersonali molto stretti e regolati esclusivamente da rigide norme imposte dal BPD,come ad esempio...
il processo di "incapsulamento" dell'altro. Notoriamente il BPD (ed anche le persone normali che sono manipolatrici) si comportano in modo da tentare di isolare la persona con la quale sono in contatto tramite sottili tecniche manipolative. Possono indurre il non-BPD a non credere a ciò che sente da terze persone circa il vissuto del paziente, a non credere a ciò che le viene riferito, fino a minacciare di interrompere la relazione nel caso la "verità" del BPD non venga accettata e così via.
Il BPD di solito si avvale di menzogne, omissioni nei racconti, mezze verità, ecc. per essere convincente con il non-BPD.
Il BPD mette nelle mani altrui la propria vita, poi si assume tutti gli onori nel caso qualche risultato venga raggiunto - anche se il merito è attribuibile in larga parte agli altri (es. promozioni sul lavoro, acquisizione di titoli o diplomi) e non vuole assolutamente mettersi in discussione circa questi fatti.
Se qualcosa è andato storto, invece, cercherà di attribuire le proprie manchevolezze agli altri ribaltandole sugli altri ed incolpando terze persone dei propri fallimenti.
Nel momento preciso in cui il BPD perde la fiducia altrui e una relazione interpersonale si rompe, le colpe sono sempre degli altri. Non c'e' un ragionamento interno da parte del BPD secondo il quale esso può aver sbagliato.
La paura dell'abbandono (vero o falso che sia) può concretizzarsi nell'automutilazione o in tentativi o minacce di suicidio.
Tutti questi comportamenti rendono sempre più burrascose le relazioni interpersonali, generano conflitti in luoghi di lavoro, con amici, conoscenti, parenti. Il BPD non viene compreso come elemento disturbato perchè apparentemente ha un comportamento che simula la normalità.
Il BPD non prova dei veri e propri affetti nei confronti degli altri, anche se li esterna con estrema convinzione: ad esempio un BPD può tenere la foto del proprio non-BPD sul comodino e guardarla la sera, prima di addormentarsi, allo stesso modo con cui un bambino stringe a sè un orsetto di pezza per sentirsi protetto.
I conflitti portano a grosse sofferenze da parte del BPD: esso sembra sempre incompreso e maltrattato da tutti. Alcuni esperti definiscono questa sofferenza come quella paragonabile ad una scottatura di terzo grado quando noi persone non-BPD abbiamo una semplice scottatura di primo grado.
Le nuove relazioni stabilite dal BPD vengono create ad arte tramite il lamento, il vittimismo, ecc., per far presa sui nuovi amici o amanti che si ergono ad un ruolo "salvifico" o di difensore, finchè non comprendono per bene la patologia.
Spesso i BPD che sono dipedenti dai non-BPD, ricorreranno a nuove amicizie o amori per sostituire le persone che se ne vanno. Ricordatevi sempre che il BPD "nel momento in cui il codipendente (non-BPD) se ne va, qualcun altro brillerà davanti ai propri occhi" - voi non-BPD infatti non siete nè utili, unici o indispensabili al BPD - potete essere sostituiti in qualunque momento, nonostante il BPD vi faccia credere che voi siete "i migliori amici, le persone alle quali esso vuole più bene, le più amate e uniche al mondo".
Essi accuseranno gli ex-mariti, gli ex-amanti o ex-amici inventando delle false accuse. Il fenomeno è noto negli Stati Uniti ove alcuni bambini affetti da BPD si sono rivolti alle linee di aiuto (come quelle del nostro telefono azzurro) accusando i genitori di abusi mai avvenuti.
Il BPD nel fenomeno di proiezione potrà accusare il non-BPD di essere affetto da disturbo BPD.
Il BPD potrà ammettere di essere affetto dal disturbo per suscitare pena e compassione nel non-BPD allo scopo di non farsi abbandonare o per sottomettere il non-BPD alle proprie volontà.
Dimostrazione di competenza - Il BPD non soffre a causa di un disturbo intellettivo, ma emotivo. La dimostrazione circa le proprie competenze (ad esempio sul lavoro, studio ecc.) trae in inganno continuamente gli altri. La persona può cercare di attuare qualcosa solamente per dimostrare agli altri che è sano. Manca però la continuità nel tempo; tutto ciò ha quindi un andamento ciclico.
A volte il BPD può sovraccaricare un non BPD di compiti, e quando questi risolve alcuni problemi poi si offende perchè lo ha fatto - successivamente cercare di arrangiarsi da solo, con risultati più o meno scarsi, nell'adempimento dei propri doveri, per poi ripetere questo ciclo.
Questi aspetti e comportamenti del BPD possono suscitare molti dubbi in chi non ha mai conosciuto una persona affetta da BPD, o addirittura incredulità. Parlando di persone normali o comunque non-BPD siamo tutti indotti a pensare che una persona di questo tipo non esista e che in essa (anche a causa di un condizionamento di tipo religioso e della negazione della malattia, perpetrata per anni in Italia) esistano tratti normali o meglio "un fondo di bontà" tali da far credere a chiunque che possa esistere un rapporto amoroso o di amicizia. In realtà questi tratti esistono: si nota un periodico riaffiorare di qualche buon sentimento, come ad esempio il fatto che il BPD possa in qualche momento essere generoso, grato, riconoscente, ecc. Purtroppo questi eventi sono scossi continuamente dal disturbo, sono rari e non sono oggettivamente e facilmente valutabili se manipolatori o meno. In realtà nel BPD manca una continuità di sentimento e di affetto tale da far configurare una reale e stabile amicizia o un rapporto amoroso.
Cosa provano i non-BPD a stretto contatto con il disturbatoLe persone non-BPD che entrano in un rapporto di una certa intimità con il BPD, nel corso del tempo proveranno i seguenti sentimenti:
si sentiranno usati e manipolati;
saranno costretti a sacrificare i loro bisogni personali in una esistenza dedicata a favore del BPD
non comprenderanno numerose ed assurde situazioni che generano continua tensione emotiva. Ad esempio, una moglie BPD, dopo aver tradito il marito, ha preteso di tornare da lui e ricevere tutta l'attenzione consolatoria e, pur raccontando lo svolgimento di tutti gli avvenimenti, pretendeva che il medesimo non dovesse arrabbiarsi con lei per quanto accaduto. In realtà c'è poco da comprendere o da interpretare: il BPD è una persona purtroppo che non ragiona normalmente, infatti è malata.
il non-BPD non sa quale sarà il prossimo "pattino da indossare" e se ci sarà o meno "un nuovo scivolone" e quanto gli costerà. Notoriamente i BPD si comportano in modo assurdo, soprattutto nei confronti dei non-BPD coinvolti in relazioni intime, cambiando continuamente idea sulle cose, persone, affetti. Il loro comportamento è imprevedibile e costringe il non-BPD a tentare di calcolare quale sarà la loro prossima mossa e gli effetti che questa avrà su di loro.
il BPD è un buco nero delle attenzioni e degli affetti. Nulla può colmare questo vuoto. Spesso il BPD ricorre a più non-BPD per compensare la cronica mancanza di affetto o la noia interiore - quindi tendenzialmente ricorre alla manipolazione anche di molti soggetti contemporaneamente per riempire la propria vita o farsi sostituire nell'espletamento di compiti anche facili. Il non-BPD non deve pensare che con il suo affetto potrà guarire il BPD; non serve alcun "orsetto di pezza"; l'unica arma che il non-BPD deve giocare è quella di tentare di indirizzare il BPD da un esperto psicoterapeuta.
il BPD scarica compiti e responsabilità sugli altri. Il non-BPD si trova investito di alcuni ingrati compiti: accettare in toto e difendere i comportamenti anche assurdi o contraddittori del BPD; alla fine il non-BPD non pensando a sè stesso si sentirà svuotato ed usato.
Codipendenza - La persona non-BPD è ad elevato rischio di codipendenza. Codipendente è colui che sacrifica i propri bisogni personali nel tentativo di salvare il BPD (oppure chi è affetto da problemi di alcol o abusi alimentari). La codipendenza non è una malattia ma uno stato nel quale viene a trovarsi un non-BPD. Il codipendente non ha la forza di uscire dalla relazione con il BPD, ne viene fortemente influenzato, viene isolato dal contesto sociale. Viene chiuso in cicli assurdi che possono durare per anni: si sente tradito e preso in giro, prova rabbia, poi perdona ed il ciclo riparte. Il BPD normalmente sta fermo ad uno degli angoli di questo triangolo maledetto in attesa che il codipendente ci rientri.Per maggiori informazioni sulla codipendenza, come uscirne, ecc. chiedi il nostro opuscolo Le personalità drammatiche.Il codipendente è talmente influenzato dal BPD da non rendersi più conto su quale sia la realtà delle cose.Più permane nel rapporto abusivo di codipendenza e meno sarà in grado di uscirne e maggiore sarà la sofferenza del non-BPD in caso di uscita.
Abbandono, perdono e relazioni amorose o di amicizia intensa con chi è affetto da BPDNotoriamente secondo numerosi esperti, le persone coinvolte in un rapporto intenso con i BPD presentano numerose difficoltà e dubbi per raggiungere ed accettare l'idea di lasciare il BPD. Ad un certo punto, a causa delle frequenti manipolazioni, esse non accettano più la realtà dei fatti, si sentono perse, non hanno più luogo dove andare. Le ferite psicologiche alle quali sono stati sottoposti per così lungo tempo sono tante e sembrano difficili da rimarginarsi. Il codipendente o il non-BPD può provare i seguenti sentimenti che gli impediscono di allontanarsi dal BPD:
se cerco di allontanarsi cosa accadrà al BPD?
quali sono le reazioni del BPD - cercherà di suicidarsi?
se lo abbandono allora io "sono la persona cattiva" che non ha pensato a lui, quindi ciò che lui afferma è vero.
Ci sono altre e numerose situazioni che potrebbero essere elencate - vediamo di rispondere a questi quesiti principali:
il non-BPD (salvo che si tratti dei genitori o parenti) non ha un obbligo "a vita" di assistere un BPD. Se si è sacrificato per un certo periodo di tempo e poi ha compreso la patologia, esso ha diritto a riconquistare la sua vita. Ha già fatto molto e di più non può fare.
il non-BPD non è uno psichiatra o un esperto che può aiutare un BPD; non deve giocare a fare lo psicologo. A volte nemmeno gli psicoterapeuti più qualificati lo possono fare: tanti psicoterapeuti non accettano nemmeno i BPD tra i loro clienti ritenendoli purtroppo quasi "una perdita di tempo" o una faccenda troppo complessa da risolvere (infatti anche l'esperto può subire degli stati di manipolazione).
l'unica cosa saggia che il non-BPD può fare è di spingere il BPD a curarsi. Nonostante le cure possono esserci dei miglioramenti ma sono pochi i BPD che possono uscire dal loro disturbo.
se il non-BPD ha deciso di porre fine ad una relazione (che sicuramente è ad esso nociva) lo deve fare in modo fermo e convinto. Non deve più tornare sulle proprie decisioni, anche se il BPD minaccia il suicidio. Nel caso vi fosse un tentativo o una minaccia, il non-BPD deve ricordarsi che questa eventualità è una conseguenza della malattia e non una propria responsabilità.
al mondo non esistono persone "buone" o "cattive" - se il non-BPD decide di porre fine ad una relazione, non è un "cattivo"; se è arrivato a tale punto significa che ha subito tante manipolazioni o situazioni assurde che esso ha pieno diritto a riacquistare il controllo della prorpia vita.
nessuno deve permettere agli altri di controllare gli aspetti della propria vita. Nessuno può cambiare gli altri. Un cambiamento positivo deve partire dal BPD; egli è responsabile della propria malattia e del fatto di volerne uscire, di accettare o meno le cure.
Abbandonare non significa lasciare il soggetto disturbato in situazioni di odio o rabbia. E' facile provare rancore quando le cose vanno male con le altre persone. L'abbanbono è necessario quando noi reclamiamo il diritto di pensare a noi stessi. Lasciamo gli altri con amore, cioè possibilmente senza rabbia, accettando che il BPD spesso si è comportato male con noi senza cattiveria alcuna. Consideriamo il BPD una persona ammalata che noi non possiamo curare. Accettiamo la realtà dei fatti senza farcene una ragione di vita. Riconosciamo che esistono le persone sane e malate. Per un attimo usciamo dal nostro stato di onnipotenza, secondo il quale basta uno schiocco delle nostre dita e il BPD guarirà - tutto ciò è una fantastica idea inutile. Accettiamo anche il fatto che noi non ne usciamo sconfitti e tantomeno sconfitto non è il BPD; è una partita che si chiude alla pari, senza vincitori o perdenti.
Dopo l'abbandono il non-BPD o codipendente potrà sentirsi perduto, triste, malinconico, svuotato. Esso dovrà ristabilire le amicizie anche perdute, vivere una vita tutta sua, incrementare i propri hobbies - e solo se non riesce a farlo dovrà rivolgersi ad un esperto per un breve ciclo di psicoterapie allo scopo di "tornare in carreggiata". Questo senso di malinconia e tristezza è normale ed è causato da un senso di fallimento e di impotenza di fronte al riconoscimento del disturbo BPD.Dopo qualche tempo però - queste testimonianze provengono da internet - anche le persone più scoraggiate hanno riconquistato la loro vita, sono state accettate da persone (amici, amiche) comprensive ed affettuose ed hanno imparato quanto sono validi ed importanti questi nuovi affetti nelle loro vite. Si sentono pieni di gioia ed energia perchè sono usciti da un brutto periodo della loro vita; si sentono pieni di cose positive!




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Ultima modifica: 6-nov-01

I VIAGGIATORI DELL'IGNOTO

Liberi, da manette o vincoli, un viaggio dentro se stessi,”IL VIAGGIO”, nel posto dove esistono più esperienze e meno libertà di esprimerle…
Grandi banalità esterne…
Tutto dentro di noi, viaggiare, respirare….
Tutto, dove il tutto ha avuto inizio, dove è iniziato un cammino!
Fatto di emozioni, curiosità, nozioni, fantasie e desideri!
Spinta e vigore le ho avute come stimolo da te, e a te arrivano sotto forma di racconti, ma mi sono resa conto che c’è tanto di me stessa, talmente tanto che basterebbe il raccontare un tuffo per riempire tutta la pagina delle mie sensazioni…
Paura? Si, dannatamente!
Sfida? Solo con me…
E’ sempre stato così!
Mi sono resa conto che ho fortemente voluto che nessuno mi capisse mai sino in fondo, così ho agito e questo ho ottenuto. Forse una presa di coscienza che avevo nel profondo e che non riesco a divincolare, non so se riuscirò mai, ma come sfogo liberatorio concedo questi aneddoti in quanto capisco che siano riposti in fondo ad un forziere invisibile, credo di essere talmente contorta, da vantare comunque di non essere scoperta! Argine invincibile davanti a tanto scorrere di fiume di domande, alle quali rispondo sempre sinceramente proprio per questa intima convinzione!
Non mi si scopriranno mai!
Ghigno amaramente, ma gente con mezzi ben appropriati non è riuscita nell’intento. Nonostante tutto so che io resto segreta anche a me stessa… Una pietosa frase di povere prostitute mi ha colpita al punto di capirne l’intima verità “Avrai il mio corpo ma non avrai me stessa”…. Quello che l’ha piazzata in quel libro, in quel film, in quel cavolo di qualcosa dove l’ho ricordata aveva la ragione più fottuta del mondo! Questo è ciò che fino ad ora è immancabilmente successo.
Quando tento uno scritto è come fare un tuffo…Ora, tu sai come leggermi, e ti ringrazio per avermi fatto partecipe del modo, posso aggiungere la mia sensazione così che si aggiunga un tassello ad ogni “velo” che cala?
Tutto inizia metaforicamente così: voglia!
Iniziare il viaggio nel mio ignoto, cercare. Nella memoria, nella fantasia, nei desideri reconditi o palesi, ed è il passo. Un lieve passo compiuto da un piede nudo su un terreno umido, vischioso, uno scoglio… Attenzione e osservazione, quando il piede non è sicuro si rischia di scivolare, non voglio scivolare, potresti anche vedermi cadere fisicamente, ma non scivolare dentro… Chiuderei gli occhi e non avrei il controllo dell’espressione che assume il mio viso…. No, non posso!Quando lo faccio non mi devono vedere! Mimetismo nel momento in cui nessuno ti osserva anche se ti vede!
Ecco la differenza. Ed ecco che puoi iniziare a visualizzare… Una donna su uno scoglio a piedi nudi!
Alza le braccia, l’equilibrio è importante, non conosce quanto equilibrio esista dentro di lei quindi le braccia sono un aiuto importante! Ora tutti e due i piedi sono sullo scoglio, ma arrivano onde, lievi quando non le tremano le mani… Dispettosamente forti quando è in difficoltà! In fondo cosa ci vuole?
Coraggio! Esiste il coraggio in quella donna? A volte ne è esistito talmente tanto da pensare di averlo esaurito se la nostra dotazione fosse stata razionata, a volte le ha fatto girare le spalle senza nemmeno guardare dove si sarebbe posato l’altro piede! Si è chiesta mille volte “perché”…(perché ho girato le spalle?) La risposta che si è data è stata probabilmente la più stupida, ma la più efficace per tacitare un turbinio di domande che si sarebbe posta ancora mille volte, e che avrebbero avuto mille spiegazioni diverse ma forse quella giusta sarebbe stata la milleunesima e non l’avrebbe nemmeno considerata…. Follia del destino!
Si è risposta che in quel momento non si sarebbe sentita di assumere qualsiasi altro comportamento, quindi? Non si può tornare e cambiare l’esito solo per una consapevolezza venuta dopo…
In quel momento era così e basta, non c’era altro!
E si è spesso perdonata, o spesso condannata, e il dubbio di aver scambiato condanne o perdoni si è insinuato come una crepa nell’interno del suo essere.
Ma in quel momento era così e basta! Si guarda intorno… Cielo azzurro, poche nubi, vento caldo e acqua cristallina… Un invito!
Un altro passo ben dosato, osserva! La sua meta è laggiù, sotto le sue possibilità… Perché non provare ? Certo, un brivido, come no, la paura dell’ignoto non è piccola cosa…
Un respiro, un altro! Ok, la calma! Alza le braccia verso il cielo, unite come da insegnamento ma istintive come da ribellione all’insegnamento!
Lo stile? Chissenefrega dello stile, io sono così, e nessuno sa cosa si intende per “così”… Neanch’io!
Per compiere il salto occorre piegarsi per prendere una spinta! Non le interessa più cosa voglia dire piegarsi, se non quando sente una fitta mentre finge la solita incuranza! Allora ci pensa!
Piegarsi? Ma si, è il primo passo…
Si piega e calibra mentalmente la spinta, vogliamo anche farci male?
Paura! E se non si entrasse in acqua? Se si rovinasse sullo scoglio lacerandosi la pelle?
Non è la prima volta, ed ecco una collezione di chissenefrega che farebbe invidia ad ogni essere con una dignità da difendere. Lei non ha tanto da difendere, giusto se stessa e crede di riuscire benissimo, piuttosto si perde un pezzo di pelle, ma il cerotto nessuno lo vede! E poi? Cacchio si guarisce! I muscoli rispondono alla richiesta del sistema nervoso che ha già ordinato anche la dose di forza. E’ così e basta! Il corpo si stacca dallo scoglio ed è il momento più travolgente perché durante il salto passano in rassegna tutte le insicurezze che si erano evitate fino all’attimo prima! Ma arriva il momento del conto alla cassa del Fato! L’emozione più forte è nell’istante in cui sia i piedi che le mani sono staccate da tutto… Panico, brividi, sindrome dell’Ormai è fatta e finalmente….Il gusto del volo! La donna si rende conto che solo altri esseri possono vivere momenti così! Ma sono animali! Hanno le ali! Hanno occhi, istinti, emozioni, curiosità, memoria e disinibizioni da animali…Ho il privilegio di provare tutto questo ma per un secondo solo…E’ mio!
Sono tra il cielo e la terra e volo, e sono una persona! Ecco il primo contatto con l’elemento dove tutto ha avuto inizio! Ed è un nuovo inizio! La temperatura cambia, la consistenza anche, le mani squarciano, fendendo, l’acqua e lei è lì ad accoglierti! Non si chiede nulla, ti accoglie e basta, le braccia entrano e lei ti prende, non vuole sapere niente e ti da tutto! La donna si chiede allora di cosa dovrebbe mai avere paura… Dell’Ignoto!
Di quello che l’acqua contiene, di quello che ha accolto e continua muta ad accogliere, di quello che incontri dentro…. Dentro c’è un altro mondo! Anche il corpo entra, con la pelle scossa dal brivido del cambio di temperatura, in un volo accompagnato da miliardi di bollicine nell’intima esplorazione di un mondo a cui non tutti possono accedere, e chi può, poco gli è concesso restare per il rispetto di un equilibrio inviolabile di elementi e di natura! La nostra è imprigionata nella terra, i nostri piedi sono stati fatti per camminare sulla terra! Solo nel momento della violazione la donna si rende conto di quanto sia intrigante sconfinare, apre le braccia come per volare, le ripunta verso il basso fino a sentire la schiena che si inarca al punto di percepire tutti i muscoli tesi ad arco ed essere costretta a virare verso la superficie, sforbiciando con le gambe e riaprendo le braccia. Le bollicine l’accompagnano fino a vedere sempre più vicina la luce del sole e permettendole ancora di pensare… Ecco, è lì, ce l’ho fatta… tra poco respiro… Ed ecco l’uscita… Il respiro profondo, l’ansimare dall’apnea, l’aria calda che torna come un abbraccio la sicurezza che tutto è ancora dov’era! La sicurezza di sapere che un altro colpo di reni ti permette un’altra capriola in acqua e un’altra uscita…. Gioco! Esplorazione! Rischio! Conferma! La donna non ha preferenze sull’effetto che il tuffo ha sortito!
C’è stato! E basta!
Lei c’era! E basta!
Quello che ha sentito è suo! E basta!
Quello che ha visto è suo, lo sarà sempre! E basta!
Un altro piccolo colpo con la testa per tornare dentro prima di una bracciata che la accompagnerà allo scoglio dove il tutto è cominciato!
Non è facile far passare una sensazione così fine, un’energia fine che si può palpare solo con la mente! Ma con la mente si può anche toccare, si può andare oltre, si può fare la differenza! So che anche tutto ciò può sembrare incomprensibile e non riuscirei più a spiegarmi a parole! Per questo ci restano i gesti, la trasposizione di tutto il nostro ignoto imprigionata in una serie di codificati movimenti comprensibili più o meno a tutti. Per questo il mio istinto ha buttato sul foglio virtuale un’altra informazione, sono anche collaborante, me ne stupisco, un velo che cade (tanti più ne cadono, tanti più ne trovo addosso) una mano tesa in una speranza d’aiuto anche egoistica!
Anche per questo ho giustificato il Folletto dello sproloquio, mi sento sempre più vicina all’indifferenza di passare per “stramba”, ma lo dovevo fare, almeno a chi mi concede il privilegio di leggermi!
“Non ci sono regole che non possano essere infrante”, ma per infrangere qualsiasi regola bisogna prima conoscerla, altrimenti non sarebbe che buttare cazzate sul nulla più assoluto! Oltre al “rubare” citazioni ormai scritte anche su migliaia di magliette!
Succede già fin troppo…
Forse riuscirò a capire un po’ di più anch’io di quello che ho sorprendente scritto e, guarda caso, riguarda me!
P.S.
Se c’è casino il perché è che vado di getto, approfitto del momento, forse così resto ancora una volta prigioniera orgogliosa del fatto di essere incomprensibile!

sabato 28 novembre 2009

ISABELLA

Per carità, non pensate subito male!
Isabella è giusto la mi amica (dalle elementari eh) famosa psichiatra.
Ci incontriamo al bar più fico del centro, ho detto un caffè, ma spero in una chiacchierata.
Ho portato il materiale, il "Gina secret life", ma Isa ha già letto parecchio e vedo già una faccia perplessa.
Ancora più perplesso è il suo occhio che cade sui miai pantaloni magenta, cos'hanno di così strano, sono trandy, sono casual, sono fico quanto basta, no?
Lei intubinata nel tailleur blu da brava professionista. Tipo donna manager, ma con due begli occhioni dolci, di fondo non gliene frega quasi di nessuno, ma è disponibile con tutti gli amici a dispensare consigli preziosi.
Ecco... Qui casca l'asino. Dopo i convenevoli con la vecchia amica (p.s. appunto personale, MAi dire Vecchia ad una donna, lo so sono una frana quando vado d'istinto) ecco che mi lancio con l'ordinazione che mi sembra adatta ad un ritrovo da scampagnata. Lei? Un caffè! Nero? Si! Cacchio!
Ha annullato la mia presenza ficcando il nasino nei fogli e aggrottando, ogni tanto, le sopracciglia. Non voglio fare il cazzone, carica-amiche, ma anche restare da solo davanti ad una che legge, si, mi fa sentire un po' scemo! Almeno ho il mio caffè, amaro, dolce, acqua e cazzi vari! Mi resta giusto la sigaretta e l'aria da persona impegnata a darsi un tono.
Ora ci siamo, ho avuto il sentore di un'informazione imminente, e nemmeno troppo rassicurante, ma è certo che mi ha sequestrato i fogli. E' sbadata, ma ho la sicurezza che li riavrò con tanto di spiegazioni esaurienti!
Ah.... Gina, Gina, ti sei cacciata in un casino che non conoscevi nemmeno!
Ti sei annullata a fare la raccontafavole cervellotica quasi come una povera ragazza da mille e una notte (senza compenso fisico) per cercare di restare a galla in un mondo che nemmeno capivi, ma lo vivevi, e pure a mille. Ma hai perso la dimensione di chi eri!
Saranno gli ultimi lavori da sbarellata sparaseghe mentali, e tutta COGITO senza COITO, che metterò alla mercé del pubblico. Nemmeno tanto pubblico che legge (in fondo va bene così), ma so che vuoi esorcizzare quel periodo, per cui.. Per te, lo farò.
Grazie Isabella, a presto, aspetto le tue conferme, quello che hai paventato è stato terribile.
Grazie anche a Gina, con le sue seghe mentali ha prodotto tanto truciolato da riscaldare mezzo Polo Sud!
Scommetto che i pinguini ringraziano meno.

lunedì 23 novembre 2009

CHE MALE C'E'?

Uno strano caso?
No, semplicemente una constatazione tumultuosa e convulsa ma che ti lascia il sapore amaro di un errore!
Peccato, un grosso, immenso peccato… Ma la constatazione viene prima di tutto! Cacchio ho fatto un terribile errore… Ho perso un Orizzonte! E cosa ancora più grave: quell’Orizzonte era il mio!
Piena di sensazioni e sentimenti contrastanti mi sono trovata senza nulla di quello che avrei pensato nella testa e le tasche svuotate di tutti quei colori che le contraddistinguevano da tante altre…
Una povera sartina ma… In grado di cucire vele immense, con pazienza, e lasciarle volare per vederle trasportare dal vento riflettere tutti i colori che avevo avvicinato e ricucito con tanta passione! Un’arcobaleno?
Che bello è stato! E che bello sarà sempre!
Ma….. Cosa mi concedo di vedere ora? Non so… Colore sparso a terra, a volte compone figure stupende, a volte si aggroviglia e si mescola diventando un ammasso informe e piatto… E’ come essere su di un’altalena, su su su fino a toccare quasi il cielo con un dito… E poi… Indietro con una spinta impossibile da contrastare fino a quando il tuo viso tocca quasi terra, sbattuto nel vortice del volo troppo alto, boccheggiante dal rientro violento e le labbra ancora aperte inermi che accolgono solo aria per poter respirare e ricordarti che sei ancora lì, sguardo a terra ma ancora lì, con le braccia che faticano a tenerti agganciata alle catene dell’altalena, che è diventata un’assetta di legno incatenata a tre pali!
Oddìo… che mal di testa, che nausea… Ho volato troppo e troppo in alto! Si lo so… Ne vale sempre la pena… Il fatto è che quando si scende le gambe tremano e la testa gira… Sai che è stato bellissimo, ma che paura a rifarlo! E così…
E così anche la mia vita è stata un’altalena!
Ma soprattutto: quanto ho voluto e da chi?
Troppa passione ti porta a fare le cose perdendone il senso della misura! Il mio errore? Adesso lo vedo chiaro, come vedo che tu hai fatto tutto quello che era in tuo possesso per cercare di non farmelo considerare un errore!
Grazie tesoro!
Sei sempre un tesoro nascosto in un forziere… Lo so, mi hai anche lasciato intravedere quanti beni preziosi contenesse…
Da brava egoista forse avrei voluto farne parte! Quella parte di umano rende i desideri più terreni!
E in tanta aria forse quel po’ di terra occorre! E lo capisci quando a terra ci sei seduta, senza sapere come riaffrontare tutti quei venti da cui ti sei lasciata trasportare, alimentandoli magari con una soffiatina di troppo!
Ebbene si, il mio Orizzonte è decisamente completamente diverso dal tuo! Ho cercato di farli incrociare, ma ho sfidato il Destino…. E si sa! Le sfide mica sempre si vincono!
A volte il Destino è beffardo, ti vuole lì, a intravedere un momento giusto per avere desideri e coltivarli. Ma cosa sarebbe una coltivazione di desideri senza vedere fiori o frutti? E soprattutto: ma quali sarebbero poi i frutti che vorresti vedere?
Io che sono nomade in spazi limpidi e vivo in cattività? C’è solo da difendersi e ganci al cuore per non perdersi mai? (Animali rari, citazione di una loro canzone)
No, ci sono possibilità, opportunità, ci si può veramente essere per qualcuno ci si può quasi annientare pur di perdersi in un suo abbraccio! Ma se poi il tuo desiderio ti porterebbe a volere veramente che questo succeda ogni qualvolta tu ne senta desiderio? Forse è questo l’errore? Volere qualcuno che sia vicino ma non sempre e solo da lontano? Per tanti no… Ma per me si! Rischierei troppo, rischierei di sentirmi parte di una persona che ha altri obiettivi! Una persona che non ha la possibilità di condividere appieno il tuo desiderio perché non è uguale al suo. E caspita se ci ha provato! Ma proprio non è nelle sue corde!
Il solito vecchio coraggio che torna a dirmi: se in te c’è ancora un barlume di consapevolezza usala per lasciare libero chi ha una visione diversa dalla tua! Lo so non lo hai mai incollato e con nessun tipo di colla quindi anche “Lasciare libero” diventa un’affermazione presuntuosa. Chi ha tanto potere su altri? Solo chi lascia che gli altri glielo lascino esercitare… Ma non è mai tutto tuo, anche l’altra persona ha da lasciarsi andare…. Pur rischiando di perdercisi… E’ così bello… E’ come fare il salto nel vuoto dal ponte, con l’imbragatura certo… Ma voli!
Bèh! Non è il primo sacrificio che ti trovi davanti e non sarà l’ultimo (speriamo almeno che sia un po’ più lontano nel tempo il prossimo).
L’Anima degli angeli… (animali rari, canzone)
Si in effetti tu sei un angelo fuori dalle righe! Come si può intendere un rapporto speciale con una persona se lei di te ha solo nozioni o saluti che vengono da destra a manca prima e dopo essere stato liberamente nei propri pensieri affaccendato?
Guai a rivangare cose dette e consunte ormai, sarebbe come rovinare un’opera d’arte perfetta!
Il fatto è semplice, lo dissi tempo fa: “Con gli amici si mangia la pizza, si va al cinema o a qualche divertimento e si condivide sentimenti di empatia, affetto, simpatia, benevolenza e si gioca…”
Bene!
Noi questo siamo! Caspita, amici perfetti quasi da manuale…. Giustamente di sessi opposti e quindi con predilezioni diverse, io con le amiche mi vedo e mi sento ogni giorno e tu anche con i tuoi.
Per carità sei sempre stato libero, e sempre lo sarai… Mi stupisco ancora di scribacchiare queste spiegazioni confuse… Tra l’altro mi fanno sentire un tantino ridicola…(A questo punto credo siano solo per me e quindi… Ruota libera a gogò.)
Si insomma mi sono scoperta a desiderare e…. Prima di tutto il rispetto per “L’oscuro oggetto del desiderio”…
Ci si fosse messo solo questo
Sembravo immune a tutto… Ma ora scopro: non proprio a tutto!
Non lanciare immediatamente il pensiero a quella pagina scritta, di tutto rispetto a discapito della semplicità del blocco… E’ un pezzo di me, della vita che ho condiviso, di persone che mi hanno colta come un fiore facendomi dono di se stessi, il bene più prezioso, se stessi, senza remora alcuna o ritegno in nulla! Anche tu hai i tuoi ricordi da cullare. Sono stata rispettosa anche lì… Non ho voluto fare si che questa pagina dovesse contenere chi non voleva proprio entrare… Rimane linda dal tuo nome, come da tua richiesta e da tuo volere… Lo avevo capito sai? Dissi anche questo “Sei a tua discrezione di qualcuno o completamente, a scelta, di nessuno…” Una parte di conoscenza te la sei concessa ma… Quella lieve dannazione di cui parlai in una dedica a te… Era lì ad attenderti.. Ed è stato più facile rincorrere lei che ti portava sulla via del ritorno in salvo!
E poi via…. A correre lontano!
Ed è giusto nella tua personalità… Tu sei così, non puoi concederti altro, me lo dicesti e io pensai che potesse risorgere un nuovo momento di voglia di vivere intensamente… Non proprio alla James Dean, ovvio tu non fumi…heheheh!
“Si tu resti immobile in me….!”(Animali rari, canzone) Ma è giusto per me soprattutto capire che di amicizia si tratta, nient’altro, anche se la parola amicizia è sacra e già non è poco!
Non dobbiamo cadere nell’abitudine di restare vivi, dobbiamo vivere!
A questo proposito se facessi ora un CD per te metterei la canzone di Gianna Nannini… A pennello! Meglio di un vestito disegnato sulla pelle! “Sei nell’Anima”
Certo ci sei e sono d’accordo con te che i nostri modi di interpretare sono diversi! Soprattutto l’aspetto che io ho sottinteso e per il quale mi sono trovata a pensare di aver fatto un errore! Puoi perdonarmelo? Sono umana, di carne fatta, di concetti piena e…. Tua amica! Eviterò di importunarti con altro che non riguardi l’amicizia, non sarai costretto a correre lontano, già ci sarai e sarai in pace con te stesso!
Quella pace che mi auguro di avere presto e con tutta me stessa… Facendo qualche ruzzolone magari… ma se occorre! In effetti… so che ruzzolerò.. Altro mio vecchio meccanismo… Obnubilazione della coscienza, mi ci cullo per un po’ prima di ripartire pulita da qualsiasi idea! Mah? Chi lo sa? Fatto sta che ho sempre avuto questo dono… Qualcuno, mandato da chissà dove, arrivava ad aiutarmi a chiudere una ferita… (Si sa, se ti fermi nel tuo dolore rischi di toglierti continuamente la crosticina e di stratificare la cicatrice.. e cacchio ne ho già troppe, nemmeno molto metaforiche!)
Tornando alla già tanto citata mano amica… Sarà sempre vicina a te… Ma il rispetto che ho mi porta a non forzare la tua!
Io……. Sono schifosamente terrena… E non ci stavo più dentro!
Spero che tu sia sempre felice e so che lo vedrò coi miei occhi! Tu sei così… Perché cercare di far uscire un’altra natura? Ormai hai la tua… E sei abbastanza adulto da sapere se riesci più o meno ad accogliere un altro pezzo di mondo…
Se non sei riuscito fino ad ora i tuoi motivi sono sicuramente validi, almeno ai tuoi occhi, e non intaccabili agli occhi di tutti!
Nessuna forzatura per sapere quali siano… Ci sono e basta!
E a tutti questo deve bastare, me compresa naturalmente…
Chi sono io?
L’importante è che ora ritrovi la dimensione adatta alla mia mente!
Ti auguro tutto il bene del mondo…. E io mi auguro…. Una bella storia! Finalmente il momento che volevo vivere da tempo…
Forse il Destino voleva dirmi da tempo che se l’avessi trovata il protagonista che io avevo scelto forse non si sarebbe nemmeno presentato al provino…
Speriamo in altri candidati, il mondo è pieno di aspiranti attori… A me basta chi non provi nemmeno a snaturare la sua parte…. Ma che viva quasi come se non gli bastassero 24 ore, anzi che si alzi un’ora prima la mattina e le faccia diventare 25… Sono sicura che io lì ci starei comodamente… Magari in un suo interminabile abbraccio!

Ueh... GINA sei tortuosa eh?

domenica 22 novembre 2009

Quando sei straniero in casa!

O almeno, quando esci qualche giorno di casa e trovi dei frigoriferi al posto dei tuoi amici coinquilini! Sia chiaro, viviamo nello stesso stabile ma ognuno al suo piano, più che altro, essendo gli unici condividiamo la scala e il portone d'ingresso. Quello che mi ha letteralmente fregato è stata l'idea del blog. Peccato, non avevo nemmeno le idee chiare, se non, avevo conosciuto la "scura Gina" e il suo bottino. Che puttanata voler fare un blog sui furti di un'altro autore. Si intrecciano storie quasi impossibili da credere. Adesso resta a me la curiosità, che era quasi passata, di sapere cos'hanno in mente i ladri di password che hanno iniziato a scrivere liberamente sul blog dell' impossibile a credersi.
Va bene, mi sono assentato per lavoro, lo faccio sempre, per questo i post sono a distanza, ma chisseneimporta, è talmente strano e astruso che va bene così. Diverso per tutte le nostre vite (intrecciate già dalle elementari), Inverso come noi e i nostri caratteri. Tanti Versi piazzati da noi in quanto forieri di "uscite quasi teatrali". Per non nominare i nostri "privati" che sono proprio diversi per tutti noi.... Porcaccio Giuda, io esco e i topi ballerini si impossessano di tutto seminando casini ovunque. In effetti i "versi" di Gina sono particolarmente lunghi e articolati. Vale la pena, si decisamente, leggerli. Ammesso che si abbia la forza di arrivare in fondo. Del reso, mi sono chiesto, se li stagliuzzassi sarebbero male impostati, andrebbero letti all'indietro; per cui. Chi ha coraggio ci arrivi in fondo. E chi non ce la fa.. Peccato per lui. Sempre ammesso che abbia scoperto questo blog. Altrimenti. Peccato comunque! "E' vero che è un peccato ed è un peccato che sia vero!" Shakespeare aveva ragione!

Ermes.

venerdì 20 novembre 2009

E ci aveva pure provato a capire.... Ma.....


Per comprendere a grandi linee chi ci sta intorno e interagisce con noi, dobbiamo prima capire come siamo fatti noi, perché tutti siamo simili e se conosciamo noi stessi conosciamo gli altri!Credo che ci siano molte pietre sulla strada del nostro cammino, su cui inciampiamo o da cui veniamo bloccati. Pietre che usiamo per costruire muri attorno a noi che soffocano i nostri sogni. Ma ci sono anche pietruzze speciali , che lastricano i pensieri che portano al cuore…. Quelle che aprono le porte al nostro spirito e costruiscono porti sicuri su cui invece i nostri sogni approdano!
Sono convinta che per trovare queste pietruzze colorate sia necessario setacciare parecchi sassi…
Ma una volta trovate si mettono insieme fino a formare un variopinto arcobaleno, sono quelle che rievocano il nostro spirito bambino.Spostare la consapevolezza. Da bambini possiamo farlo facilmente ma una volta che il sigillo del corpo è stato rotto da eccessi prosciuganti solo una speciale manipolazione della consapevolezza, un corretto modo di vivere ci possono ripristinare l’energia dissipata, energia necessaria a compiere lo spostamento. Dalla parte sinistra alla destra della fronte, si deve spostare da quei due punti!
Prima di ogni altra cosa si deve acquisire unità! Siamo convinti che in noi esista un dualismo, che la mente sia la parte immateriale e il corpo la parte concreta! Questa divisione tiene la nostra energia in uno stato di caotica separazione e le impedisce di aggregarsi. Essere divisi è la nostra condizione umana, ma la nostra divisione non è tra la mente e il corpo, bensì tra il corpo che ospita la mente, nonostante questa sia il ricettacolo delle energie fondamentali…L’esempio delle pietre colorate è la partenza per imparare a riconoscere quello che ci aiuta a compiere il salto verso la ricapitolazione! E il sentirsi persone semplici e normali è quello che ci permette di non alterare il proprio sé! Questo ci pone davanti e in mezzo agli altri in condizioni tali da immergervisi allo stesso modo e quindi avere con tutti gli esseri viventi contatti umani partendo dall’umiltà più pura!



Ma ci aveva poi capito qualcosa?

Non si sa perfettamente, ma so, che a questo punto era ancora indietro nel fare centro.. Un centro che era già riuscito perfettamente a lui! Centrata in pieno come un camion che t'investe!

Alla prossiam "Ginata"

FURIO.

giovedì 19 novembre 2009

Noi sappiamo, sei tu che non sai, per questo facciamo casino....


Ti vogliamo bene!

Anche Gina ti vuole bene, comunque, anche se sa che ancora non poteva permettersi qualcosa di bello!

Ha avuto tanto brutto. Ma saprai tra poco. Si sembriamo coglioni, va bene, dicci pure tutte le parolacce che vuoi, riempici di epiteti, non ci crederai mai, o farai molta fatica a credere. Ma per ora Gina sta bene con noi che sapevamo già da prima. Era per quello che non volevamo collaborare, avresti aperto un vaso che di Pandora aveva solamente la metafora. Ormai è fatta. Caro Ermes, caro coglione come noi, caro rimbecillito. Hai fatto di testa tua, ora la paghi, e anche cara, l'avevo previsto. Cerca i lati buoni in Gina, non fermarti alle sue titubanze, alle sue voglie di fuga... E soprattutto ERA TROPPO PRESTO. Troppo presto per fare i furbo, per fare il latin lover, per restarci dentro. Vedi che mente contorta che ha? Questo l'ha portata a sprofondare in quello che lei chiamava la terra di mezzo. Ormai tra poco saprai e, ti regolerai da solo, capirai qualcosa?

Speriamo, noi ti saremo vicini, coglioncello che non sei altro, pirla come noi!

Ugo.

mercoledì 18 novembre 2009

AH.....AVEVO UN DUBBIO

DUBBIO????
Questa è quasi certezza!
O lei si fa tutte queste seghe mentali (e sarebbero taaaaaante) o il tizio con cui scambiava corrispondenza mail è orbo oppure imbecille oppure qualcosa di molto, ma molto, più complicato. La cosa più disperante è che sembra averle sconvolto la vita. Orribile. Ma vogliamo fare l'autopsia al delirio che ha partorito la sua mente bacatina? Di chi è la colpa-merito? Almeno scrive bene. Altra cosa che mi urta quel tanto che basta, i coglioni stanno pubblicando le lettere che ha mandato a me, insieme al suo diario! Così fanno un casino che non si capisce più niente... Bravi bambocci da due soldi! Se mi ero fermato per non sputtanarla e rifiutandomi di scavare nei meandri dei suoi ricordi scottanti era per vivere qualcosa di solamente nostro. E loro stanno facendo una macedonia di parole e sentimenti che sembra una svendita dell'usato al mercatino delle pulci.
Bravi, bravissimi, e dove avete avuto il diario? Lo avete rubato o Gina ve lo ha lanciato nella zucca, ormai stanca di tanta curiosità, per la vita di una donna normale con i problemi di una donna normale che ha incontrato un pazzo furioso?
Se è così spero che in un lancio solo vi abbia centrati entrambi. Ma non ho visto bozzi stamattina!
In ogni caso mi ha fatto venire il dubbio che nella sua vita sia passato un tritacarne di uomo, poco normale! Anzi non normale. Ho un'amica (questa è amica dalle elementari eh!) che è diventata una psichiatra di ampio successo... Chiederò informazioni. Ma l'uragano Pippo&Paperino hanno fatto meno danni di questo presunto uomo mezza sega del quale si era (ed è tutt'ora) innamorata! Come mei non è andata tra noi? A questo punto me lo chiedo!
Ermes.

INDOVINA I PERCHE' DI GINA.

In un momento di grande confusione mi sono ritrovata a pormi questa domanda: perché? Perché ho avuto questo impulso di confessare tutto? E poi ho capito…E’ venuto il momento… Si sta rischiarando la vallata, comincio a intravedere quello che potrebbe succedere se non parlassi, se continuassi a comportarmi come sempre, come la solita Gina di sempre…Come se tu non fossi entrato a creare tumulto nella mia vita.. Bellissimo tumulto ma non quello che inconsapevolmente avevo iniziato a profilare.. e tutto da sola.. Non sono una persona facile e arrivo in ritardo anche sulle più semplici deduzioni se offuscate dal sentimento… Sarebbe stato, a mio avviso, un gran bel sentimento… Ogni persona è unica e io pure, annessi e connessi! Ecco tutto servito su un piatto d’argento come se tu non avessi già visto anche la tavola oltre il piatto.. Ma anche questa sono io, una persona normalissima… Sarebbe facilissimo trovarsi affascinati dalla classica bella donna, la strasfiga, la stragnocca… Ma prova tu ad provare sentimenti per una come me! Quello si, sarebbe andare oltre!
Un problema, più di un problema o mille problemi…. La mia autostima ha salito qualche gradino tanto da poter riconoscere che esistano ( i problemoni) e il mio ego è sceso quel tanto da cercare di trovarne la natura… Compito non facile.. Me ne rendo conto! La mia parte maschile, abbastanza accentuata, ha fatto si che questo essere così definito aprisse una porta sulla mia femminilità…. E l’ho incontrata tutta! Ora che mi rendo conto di aver aperto questa porta nuova su me stessa parleranno insieme, il mio lui e la mia lei!
Questo mi guida nel coraggio di ammettere quanto poco occorra per dire che ho scoperto un grande, grandissimo coinvolgimento nell’incontro con te! Mi ci sento benissimo, converso come mi viene, come mi pare, ammetto di dire tutto quello che mi viene da dentro e anche di più… Accetto di giocare a giochi mai giocati! Non ne ho paura, non avrei paura di dichiarare uno o tutti e mille i miei problemi, so che non verrei svilita in nulla, sarei giusto “umana”, come tutti gli umani di questa terra!
Il mio rammarico più grande è stato un altro… La mia decisione di dirtelo sarà la classica “goccia che fa traboccare il vaso” ma oramai impossibile da tacere!
Dopo tanto conversare e conoscerci pian piano più a fondo…. Avremmo potuto fare lo stesso percorso! Ma lo sai che abbiamo due belle teste? Ci si trova bene anche nei ragionamenti più contorti!Grande peccato! Non ne conosco i motivi precisi, qualcosa presumo di conoscere, ma troppa presunzione ha rovinato tante dichiarazioni chiare! Anche tu navighi in questo mare, contornato da tutti i tuoi amici , maghi e folletti, e forse (e dico forse) avresti potuto affiancarmi nel percorso. La mia presunzione esce ora: se ci si fosse aperti allo stesso modo, confidato anche i due, tre o mille problemi, ci si sarebbe aiutati e si sarebbe instaurato un rapporto bellissimo, forse unico nel suo genere! Rammarico e frustrazione mi fanno fare queste affermazioni! Non avevo mai, e dico mai, incontrato una persona come te! Abbiamo vissuto due vite parallele, in discoteca a ballare e parlare di ogni sciocchezza possibile. In privato a parlare di quasi tutto quello che c’è in noi, continuato nel tempo, e più ci si vedeva a sparare cazzate, più si era coscienti della pienezza che il nostro contenitore nascondeva! Dove è stata la nota stonata? E’ vero, abbiamo anche pescato nel torbido, ma tutto nostro, forse si poteva anche rischiarare… Probabilmente un po’ di paura di aprire “quella porta”, quella che contiene anche le cose che non amiamo di noi stessi. Il fatto che comunque le si contenga ci fa prendere due strade: la prima, nascondiamoci e fuggiamo, la seconda parliamone e affrontiamoli! Ecco! E’ proprio qui che non ci vedo un seguito! Con le amiche e gli amici che ho per poter “camminare a fianco” abbiamo avuto e abbiamo bisogno di contatto, visivo e verbale, noi… Ci siamo solo promessi molto contatto visivo e verbale, ma di fatto ci siamo limitati a vivere come di solito le nostre vite più o meno parallele. Ci siamo frequentati anche in altri ambienti e, per quanto mi riguarda sono stata benissimo, ma sono sfumate nel nulla parecchie altre cose che ci avrebbero permesso un cammino per mano! Si, a volte incerto, a volte simpatico, a volte coinvolgente, tranquillo o divertente, e perché no… Qualche piccola scaramuccia ne sarebbe uscita! Ma anche questa sarebbe servita! Tanto più che siamo due persone che si rifugiano ben bene nella fuga, e stiamo parecchio bene anche indipendenti ma….
Mi sono resa conto quasi da subito che l’Intento non era lo stesso che provavamo entrambi! Sono una persona paziente e non mi ha assolutamente dato preoccupazione! Del resto anche io dovevo capire cosa incarnassi tu nella mia vita. Ora qualcosa ho capito, non tutto ma… Il nostro frequentarci è diventato ibrido, non si poteva più dare un nome preciso a quello che incarnavamo… L’amico ti è vicino, raccoglie le tue gioie e le tue lacrime, (ne è uscita una…)si mi spiace… L’uomo ti è vicino in un altro modo, ma sicuramente più presente… Incarna il famoso “qualcosa in più” per cui è amico ma anche presenza! Raccoglie i tuoi sfoghi e ti confida i suoi, accetta una mano, che non vede l’ora di essere porta, in ogni modo, compreso quella della comprensione e dell’aiuto! Con rammarico mi sono accorta che non è stato così… “Saranno le tue presenze e assenze a parlare per te”! Non sapevi quanto avevi ragione! E’ vero non sono curiosa, ho un carattere che porge pochissime domande, ma ascolta e ricorda! Un avvenimento mi ha aperto gli occhi: una persona in particolare! Peccato che non provi nulla per questa persona, peccato! Mi ha fatto capire cosa vuol dire avere desiderio di averti presente… Sono destabilizzata, il mio maschile mi ha fatto capire subito che non potevo permettergli tutto ciò, non avrei potuto ricambiarlo! La mia femmina mi ha fatto sentire la lusinga di qualcuno che ti vorrebbe presente, e anche per questo la decisione è stata la stessa, non avrei potuto incarnare la figura che voleva vicino! La tristezza è stata nel constatare che facilmente anch’io avrei voluto la stessa figura in te ma che tu non ti senti di incarnare. Certo non te l’ho nemmeno domandato, ma credo che di queste cose non ce ne sia bisogno, è solo destino, o nascono o non nascono! O ci sono o mancano! La mia accoglienza sarebbe stata totale, il tuo essere in tutte le sue sfumature e contenuti! Tutto te stesso mi deva la sensazione di essere giusto, di poter essere qualcosa di grande l’uno per l’altra! Così non è stato, e non ci si può fare nulla! Ho ripercorso passaggi importanti della mia vita, e ho trovato anche un passaggio importante che mi ha fatto capire il perché proprio tu! Ho ripercorso momenti importanti della mia conoscenza con te che mi ha fatto pensare… No non potrà mai essere che un desiderio! La parola “mi dispiace” forse sarà uscita tante volte da far girare lo stomaco a chiunque! Ma un grazie te lo devo… Ho iniziato ad aprire una porta che non avevo ancora aperto, una breccia che non avevo ancora scoperto! Ora proprio grazie a te e al mio colpo di consapevolezza potrò tentare di tenere aperto e continuare ad aprire! Sembra che tutti intorno lo captino, credo si tratti anche di comportamento inconsapevole, ma anche una mia amica si è accorta di un cambiamento! Probabilmente se avrò qualche mal di stomaco ogni tanto saprei anche a cosa imputarlo, posso non nascondermi dietro ad un dito… Anche i disagi hanno un nome, basta scoprirlo, anziché far finta di nulla!
Tutto occorre, anche il capire che l’amico che hai desiderato forse in un’altra veste non potrà che essere tale!
Con gli amici si mangia la pizza, si guarda il tramonto, si chiacchiera e ci si confida! Non c’è la voglia di comunicare quasi giornalmente e tramite Mail, alzi il telefono e chiami! Corri da lui o da lei a sfogarti e lui o lei fa altrettanto… Non ci si accorda settimane prima per cose che metti in atto in dieci minuti! Sfumate per la maggior parte delle volte e per motivi che sembrano cospirazioni del destino ma in fondo a me non cambiava nulla. Lo so quando parla la frustrazione è anche acida come un limone…
Prima di pensare di darti questa spiegazione ci ho pensato molto!Che ne so ora se sarei in grado di essere solo una buona amica? Se mi rendo conto di non riuscire esco in punta di piedi come ho sempre fatto…e senza voltarmi! Non è mia consuetudine partire con sparate confessioni prima di essere sicura di tutto quello che dico, sono diversa da te in questo frangente! Le prove d’appello le considero abbastanza avvilenti e soprattutto una dichiarazione di resa tale da lasciare che chiunque possa fare di te quello che pensa univocamente! Quindi non te ne chiederò…
Sei e sarai sempre una magnifica persona, sarà fortunata la donna che riuscirà ad averti a fianco, presente e con la voglia di esserlo.
Ripeto, un grande grazie, tutto è esperienza, trarrò grande beneficio anche da questa, ogni strada non si sa dove porti o quanto duri, ma gli avanzamenti della nostra vita sono più importanti…
E’ stato un bellissimo periodo le mie solite serenità e conflitti continueranno ad accompagnarmi e farò tesoro di alcune frasi che hai detto e si sono impresse a fuoco nella mente!
Spero che la mia compagnia non sia stata troppo invadente, magari anche ridicolmente divertente, potremo sempre scambiarci un sincero sorriso! Ecco la mia mano amica e il suo saluto, grazie di aver camminato al mio fianco per il tempo che ci siamo concessi di farlo, i nostri intenti erano differenti….Ora vorrei poter dire tranquilla..
Grazie


PREGO GINA. MERITI CHE QUESTO TUO DIARIO VENGA RESO PUBBLICO, A RATE, E ALLA FACCIA DI ERMES.

TUOI FURIO&UGO.

VOSTRI,CARI LETTORI DI GINA.

Noi sappiamo il perché di questi scritti torturati, voi leggete e indovinate, se potete!

martedì 17 novembre 2009

COCKTAIL DI PENSIERI E PUNTINI DI SOSPENSIONE.

Sono davanti al più clamoroso insuccesso per gli scrittori... (scriventi suvvìa)
Il blocco da foglio bianco!
Anche se questo non è proprio da foglio bianco ma da empatia! Conclusioni? GINA, TEMPO FA; DISSE:
Abbiamo un cuore, un istinto, una capacità di reazione,una realtà di sopravvivenza,una forza d'inerzia,una mente che obnubila facilmente davanti al troppo e che si sveglia quando ne faresti a meno...... devo imparare a mettere in pratica ciò in cui credo da tempo e ancora ci combatto:è inutile contraddire il destino!L'Universo ci ha appoggiato qui con un foglietto in mano che è volato via subito,ma noi sapevamo anche cosa c'era scritto, lo abbiamo voluto scordare perchè troppo gravoso!Almeno ci ha amato dandoci il compito di vivere la nostra vita e compiere quello che siamo stati chiamati a fare!Adattiamoci.... anche se scordarlo ci verrà più facile come sempre...
Come l’acqua che non ha forma,ma prende quella che le dai…….cosi’ il tempo che ci cuciamo
addosso ci impedisce di assaporarci fino in fondo……ma basta scucire un lembo del nostro abito,
ed eccolo apparire tutto a nostra disposizione.
…..almeno credo!!

CAZZO!
Aveva ragione.Questo lo scrisse a me, proprio nei primi periodi di frequentazione. Ormai non volevo più il Diario, volevo lei... Volevo proprio lei!
Quando scirve sembra di sentirla parlare... Puntini di sospensione! E io che ne ridevo! Capito, ho pure capito che lei è proprio così, i puntini di sospensione sono i suoi respiri, sono le frasi laciate a metà, sono i suoi ripensamenti, le sue certezze e le sue paure! Tante, troppe, troppe anche per me!
Ed ora?
Mi trovo in trincea con una Furia e una Uga che soppesano i miei passi, le mie espressioni e ogni grugnito che emetto! Ogni tanto passa un filo di compassione nel loro sguardo che mi fa imbestialire. Puntini di sospensione! Di che? Sono efficaci però... Li ho già usati in uno scritto, mi piacciono, rendono l'idea. Il fatto è che rendono troppo l'idea. Puntini di sospensione. Ciò che sto vovendo! Un grande punto di sospensione. Soprattutto sospensione. Non tornerà più. Lo so! Io non tornerò più. Lo so.
Il suo vissuto è molto più pericoloso di quanto lei si possa permettere di vivere ora! In fondo io sono un uomo normo-normale! Ogni tanto una coccola non mi dispiacerebbe, ogni tanto giocare mi fa bene, ogni tanto vorrei che fosse stata più partecipe in tutto. NON VOGLIO, decisamente no, essere soppesato in ogni parola che la mia bocca si permette di sfiatare. E creduto? Anche se i maschietti sono inclini ad eludere, da badare che non ho detto mentire, ma eludere, uno sguardo indagatore peggio di Alan Ford. No, decisamente dopo un po' esce la differenza. Io troppo prevedibile e lei troppo imprevedibile.
Sarà sempre in bilico tra i vari tipi di felicità e tristezza che la vita offre come opzioni. Le potrebbe prenotare tutte come al supermercato. Ora vivo il periodo come un cane rognoso che i "padroncini" cercano di lavare, spazzolare e tirargli la giornalata sul culo se non obbedisce.
Bèh....
Qualche puntino di sospensione è efficace.....................................................................................
Lo userò!
Alemeno in ciò possiamo anche non chiedere se permesso!

Non so nemmeno cosa volevo dire stasera..... Qualche pirlata è uscita però!
Mi manca un po'.

Ermes

lunedì 16 novembre 2009

E ORA LA PAGHI E ANCHE CARA!


Agire d’istinto…
Lo sapevo! Mi scappa troppo spesso e forse sarà una delle uniche costanti del mio percorso di vita! Scrivo subito perché non si perda ciò che si è detto al nostro incontro, evitando così le decorazioni che la mente potrebbe creare.
Una premessa come pensiero, a volte scappa dalla testa e l’opportunità di esprimerlo se n’è andata….
Anche tu riconosci che ognuno di noi ha un’essenza… Si manifesta in tanti modi, si, ma l’essenza resta uguale!
L’interpretazione dell’essenza può essere alterata solo dal modo in cui la si coglie, l’incomprensione può sorgere nello scambio di informazioni manifestate ma il contenuto, l’essenza, è solo quella!
Sentendomi comunque più leggera per aver parlato in modo chiaro di sentimenti, devo riconoscere, che tu contieni una dose di saggezza che oltrevalica il “quanto basta”! Se ho giustamente compreso il senso del tuo discorso riconosco tutte le verità del “quanto segue”.
Approvo che quando si comunica prevalentemente scrivendo si aprono porte che possono risultare strane: tanto si scrive, tanto ci si apre, tanto si creano situazioni di apertura tale da restarne sconcertati!
Ti ricordi che ti dissi di avere il dono di sbagliare “i tempi” nella mia vita? Hai ragione, scrivi, scrivi, metti te stessa nelle tue parole e sei tu che poi le senti esplodere nella testa forse ignara di ciò che hanno sortito! “…Il rischio di proiettare quello che vorresti nelle parole dell’altro…” tu dixit “….Il rischio di creare un’immagine consona il più possibile a come la vorresti….” Questo è uno dei meccanismi più diffusi… Hai ragione, si rischia di schiacciare talmente forte l’acceleratore che ti ritrovi ad andare a ritroso nel tempo. E se il nostro sguardo intravede oltre? Partiamo di fuga, qualsiasi sentimento si provi, ci chiederemo dopo chissà quanto tempo se sarà rimorso o rimpianto… L’importante è correre, essere sempre più indaffarati, far finta di correre ancora e mai soffermarci, percepire, approfondire. Abbiamo paura di lasciarci sempre indietro qualcosa, ed allora corriamo sempre più forte. Una corsa senza sapere dove finire, ma di certo non finisce mai. Se si imparasse a fare le cose respirando il profumo del tempo? Leggermente! Domande? Si, ma bisogna pure sapere per conoscere perché è un po’ come volare, non credi?
E’ sicuramente più facile scrivere che parlare… I modi di vita ci insegnano che c’è poco tempo e la voglia di comunicare sussiste comunque… Grazie al cielo, io aggiungo, ma ogni cosa è personale, soprattutto questo scritto lo è per me!
Verificare tu dici?
Chi scrive? Chi legge? Cosa esce? Come esce? E soprattutto… Tutte queste “persone” combaciano? Sono vere?
Conteniamo veramente noi tutto questo mare di parole che riusciamo a fare uscire, più o meno elegantemente, riempiendo fogli di ogni cosa? Commenti, sogni, speranze, fantasie, delusioni, colori e buio, sorrisi e malinconie… Ma soprattutto vita! Essenza! L’essenza è veramente quella? Siamo chiari? Siamo davvero un punto fermo di cui potere aver fiducia? Personalmente credo che la si possa avere, e, per questo comprendo il bisogno di verificare se la si possa avere senza paura! Nella vita queste si dicono opportunità di scoperta di magia, unicità, credo di aver rubato anche questo a te… Memoria o intesa?
Sono orgogliosa del fatto che “l’intesa con me hai sempre pensato fosse possibile, e continui a pensarlo…”
Sono conscia più che mai che la verifica di noi stessi sia l’unica cosa che possa restare da fare… Come vedi approvo…. Errori “chirurgici” o “creativi” di cui si è parlato hanno fermato anche il mio pensiero su un punto chiaro…. Le vicissitudini passate ci richiedono fiducia, sicurezza e pace interiore,ma quella che consideriamo veramente esserla, e non un miraggio.
I mezzi per verificare li conosciamo, il tempo lo abbiamo, l’istinto esiste e il desiderio di conoscere i veri “noi stessi” è condiviso da entrambi, la nostra umana natura è serena anche se sappiamo che l’esito è l’unica cosa che non ci è data sapere…”La nostra mente è capace di ascoltare tutto…” Bene, ne ero già convinta…!
Permetti che mi presenti?

Pacere GINA.



Guarda cosa ti sei perso FURBONE


Ciao a tutti sono UGO e lei che scrive è GINA la nostra grande amica, la sarà sempre, anche se Ermes non la vedrà più!


FURIO CHE FURIA


Ormai gli abbiamo fatto sputare la password, si li al furbone, che affari che fa! Sono Furio, e sono una furia.Non sono contento di come si comporta Ermes. Ci chiamassimo così poi. Nemmeno per sogno. L'unica idea furba che ha avuto è cambiare i nomi, almeno ci ha risparmiato un macello nella vita. Per quanto riguarda Gina (si chiamasse così poi anche lei), è stato un mostro. L'ha pure portata a Parigi, la città dell'incanto romantico, l'amore repirato insieme all'aria, i luoghi dove tutti vorrebbero passeggiare mano nella mano. E poi è tornato più sciocco di prima. Quello di cui sono sicuro è che sta male, povero il nostro cocco, ora lo stiamo un po consolando e un po' martorizzando. Una donna come Gina non si dimentica, è così dolce, così intelligente e nello stesso modo sa difendersi facendo il cotrario di quello che tante carissime amiche fanno. Ritira le unghie e se ne esce di scena e non si volta più indietro. Questo lei lo fa veramente. La cosa peggiore che un povero sciocco, ce si crede un latin lover, non riesce a sopportare è proprio la donna che ti si concede anima e cuore, che ti sente con tutta sé stessa, non si volti più. E così sarà la sua punizione, più dolorosa di tutte, non ti guarderà più tesoruccio, e adesso vattelo a leggere. Un saluto a tutti gli amichetti che mi hanno prestato orecchio, vi voglio bene!
FURIO

domenica 15 novembre 2009

Quando si torna da un lungo viaggio.

Si,
nonostante le minacce è successo....
La mia storia con lei è finita, ma.... C'è stata e......... Lasciare che il materiale raccolto con Gina diventasse pubblico NO. Non potrei mai farlo.
E' finita, è fatta, è stata vissuta e lei è rimasta al palo guardandomi andare via.... Ha preferito farsi lasciare, come fanno le donne. Noi maschi saiamo più vigliacchi. Per un po' si sparisce, diciamo che siamo impegnati, che ci stiamo pensando, che abbiamo un viaggio di lavoro, che stiamo morendo e il dottore non arriverà in tempo, che ci sta bruciando la casa, che abbiamo scoperto di avere un parente in america che ha bisogno ugente di noi (manco fossimo dio) e stronzatissime varie. Finché ci abbandonano, come cani (diciamo noi) ma ci siamo resi insopportabili addirittura alla polvere di casa... Ma continuiamo a protestare.
Così ci sentiamo di avere ragione e continuiamo a considerarci incompresi.
Gina no!
Ha fatto lei il passo... Ha messo la freccia e mi ha sorpassato. Non mi ha dato prove di appello e manco a vedere la cassazione. Ha notato che quelcosa non era al posto di prima nella mia testa e ha pensato a qualcosa di ingegnoso.
"Tesoro... Voglio di più!" Ed ecco il vigliacco che è in tutti noi spuntare e decidere di correre a prendere le sigarette....
Lo sapeva, lo sapeva benissimo. 1) non mi ha mai chiamato Tesoro. 2) Non ha mai voluto "di Più" ma solamente me... 3) anni di esperienza hanno affinato le donne... Per non dire tutte quelle cazzate di libri che affollano gli scaffali e ci insegnano a come conquisstare, far scappare, far sganciare, fare autopsie ai sentimenti e via dicendo.
Bene, ho fatto la figura del coglionazzo, sono pure scappato male e ci o rimesso al reputazione. Le sue ultime paole sono state semplicemente dolcissime (con un Tesoro compreso) e........ Così la figura di quello che poteva lamentarsi non posso nemmeno farla; ma nemmeno di quello che può vantarsi di essere uno stracciacuori. Ormai sono alla berlina dei miei cari conviventi a piani... E questo sarà il resto del miserabile blog che seguirà... Volevo poesia? Volevo grandi cose? Ora inizio da grandi culi (che mi faranno) metafoici ma CULI. Siamo o non siamo i DIVERSINVERSI?